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Catalogo > Visita virtuale Sala XV
XV.18 Pompa a corda
Costruttore: sconosciuto
Data:fine sec. XVIII
Materiali:legno, stagno, canapa
Dimensioni:altezza 1900 mm, base 570 x 480 mm
Inventario corrente:980
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Questo tipo di pompa, dovuto ad un certo Vera, del quale non si hanno notizie, fu descritto per la prima volta nel 1782. Il telaio di legno della macchina reca un anello di grossa fune di canapa montato su due pulegge, una posta inferiormente in una cassa di legno, che funge da serbatoio, e l'altra imperniata alla sommità del telaio. Sull'asse della seconda puleggia è inserita un'altra piccola puleggia, azionata tramite una cordicella di trasmissione, da una ruota munita di manovella. Sulla sommità del telaio si trova un recipiente metallico con due fori attraverso i quali passa la fune. Il recipiente raccoglie l'acqua sollevata dal serbatoio inferiore. La fune, posta in rapido movimento dalla manovella, trascina con sé l'acqua che, al passaggio sulla puleggia superiore, viene spruzzata dalla forza centrifuga verso il cucchiaio e si raccoglie nel recipiente, per ricadere, attraverso apposite aperture, nel serbatoio sottostante. L'idea di costruire questa macchina balenò alla mente del Vera dopo aver notato che la quantità d'acqua trascinata da una corda bagnata utilizzata per sollevare i secchi da un pozzo era tanto maggiore quanto più rapido era il suo movimento. Pompe di questo genere, abbastanza diffuse fra la fine del XVIII secolo e i primi anni del XIX, furono a volte munite di catene o di nastri in sostituzione della corda. Lo strumento proviene dalle collezioni lorenesi.

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