Beautiful MindsPremi Nobel un secolo di creatività
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11. Il padiglione di Cambridge
CambridgeInizia qui la sezione dedicata agli ambienti creativi.

Il Premio esprime il riconoscimento del lavoro di un individuo ma, per la maggioranza dei Laureati Nobel, gli ambienti nei quali essi hanno vissuto e lavorato rivestono un’enorme importanza.

Ma in che modo l’ambiente incide sulla creatività? Cosa s’intende per “ambiente” creativo”?

Questa sezione cerca di stimolare la riflessione su questi temi, presentando in modi diversi alcuni ambienti particolarmente significativi.

La Cambridge University, nel Regno Unito, è senz’altro una delle più rinomate università europee.

Oxford non è meno famosa e tra le due scuole esiste una forte competitività che si esprime, oltre che nella ricerca e nel lavoro, anche nello sport, raggiungendo l’apice nella famosa gara di canottaggio disputata ogni anno sulle acque del Tamigi. Non a caso, per rappresentare questo particolare ambiente creativo, è esposto un remo con i nomi dei membri della squadra vincitrice.

A Cambridge convergono i più grandi talenti e le stelle più luminose del firmamento accademico da tutto il mondo. È un ambiente ricco di stimoli, ma anche caratterizzato da una competizione spietata. Perché mai tutti vogliono andare a lavorare in un posto simile? Forse la risposta è nella presenza di tante personalità creative e nelle molte occasioni che il college offre per incontrarle, a cena, per il caffè o al pub.

Molti Premi Nobel hanno studiato e lavorato a Cambridge: tra questi, Anthony Hewis, Nobel per la Fisica nel 1974. Nella sala si può vedere un elemento originale del radiotelescopio utilizzato da lui e dal suo giovane allievo Jocelyn Bell per scoprire la prima Pulsar, la stella a neutroni caratterizzata da un’emissione di radiazione elettromagnetica ad impulsi.

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