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Blocco di cristallo di rocca
Alt. 3,5; largh. 6,5 Pompei, Fullonica di Stephanus (I, 6, 7) SAP, inv. 1481 I secolo d. C.
Blocco di forma parallelepipeda con un lato arcuato. Tracce di usura sul lato superiore. I Greci e i Romani credevano che il cristallo di rocca fosse una forma di ghiaccio fossilizzato. Secondo Aristotele e i naturalisti antichi, anche il vetro era un minerale, alla base del quale c'era un'esalazione d'acqua: questa sua proprietą lo rendeva simile al pił nobile cristallo.
Quindici secoli prima della celebre scoperta veneziana del vetro cristallo, la purezza e la trasparenza del cristallo di rocca costituivano per gli artigiani romani il modello a cui uniformare le tecniche di lavorazione e produzione del vetro. Nel I secolo d.C. sono numerose le testimonianze letterarie che attestano il diffondersi di coppe e altre suppellettili in cristallo di rocca sulle tavole degli aristocratici, che potevano permettersi di spendere cifre astronomiche per l'acquisto di oggetti di lusso.I Greci e i Romani compresero inoltre che il cristallo di rocca aveva una proprietą rifrattiva maggiore rispetto al vetro e che con questo minerale era possibile costruire lenti di ingrandimento, prismi e globi ustori.
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