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Lastra di pietra speculare

Mica incolore, semiopaco, a tratti coperto da pellicola di ossidazione
29,2 x 10,5; spess. max. 1,2
Provenienza sconosciuta (forse dall'area vesuviana)
SANC, inv. s.n.
I secolo d. C.

Spessa lastra rettangolare, finita su tre lati (uno dei lati lunghi è lacunoso) che presentano una sequenza regolare di segni di taglio obliqui. La pietra speculare comprendeva, per i Romani, un gruppo di minerali che avevano in comune la proprietà di poter essere tagliati in lamine sottili e trasparenti. La composizione di questi minerali (probabilmente miche) era simile a quella del vetro. Con la pietra speculare gli artigiani romani sigillavano finestre e, nell'agricoltura, le serre.


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