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Corno potorio (Rhyton)

Vetro incolore con riflessi celeste chiaro
Lungh. 21,2; diam. bocca 5
Pompei, Casa I, 16, 5 (ex I, 18, 5)
SAP, inv. 12493
II-I sec. a.C.

Il Rhyton, presenta una larga bocca di forma circolare con orlo arrotondato ed estroflesso, il collo è corto e cilindrico; il corpo è di forma troncoconica e si assottiglia fino a diventare tubolare per poi terminare con un foro. Il nostro esemplare è stato rinvenuto insieme ad altro vasellame di uso domestico in un armadio ligneo collocato, come troviamo spesso a Pompei, nell'atrio dell'abitazione. Il Rhyton imita nella forma originali prototipi in metallo prezioso e presenta in alcuni esemplari vitrei forme particolarmente elaborate terminando a testa di animale stilizzato; rientra nel servizio da mensa e veniva utilizzato per bere vino mediante il foro terminale mentre l'imboccatura serviva per l'immissione del liquido. Veniva usato tenendolo sollevato nella mano all'altezza del viso e indirizzando il liquido che usciva dal foro terminale verso la bocca come possiamo vedere in alcuni quadretti con scene di simposio rinvenuti in area vesuviana. Il corno potorio, rivestendosi invece di sacralità, è anche il tipico attributo dei Lari, considerati i numi tutelari della casa e della famiglia, che, raffigurati come giovanetti danzanti, venivano collocati in un'edicola all'interno dell'abitazione. Non è da escludere infine che venisse anche usato semplicemente per travasare liquidi come è stato ipotizzato per gli esemplari presentanti un lungo collo cilindrico con un diametro ridotto dell'imboccatura.


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