Per favorire l'alimentazione e la conservazione del calore necessario alla fusione (oltre 1000 °C), le fornaci usate dai vetrai del primo secolo d.C. erano di dimensioni ridotte. Non dissimili da quelle usate dai fabbri, le fornaci per il vetro erano costituite da una camera fusoria entro la quale venivano inseriti dei crogioli di argilla o di altro materiale refrattario destinati a contenere differenti paste vitree. La tavola sporgente, collocata in prossimitą della bocca della camera fusoria, veniva usata dai soffiatori per appoggiarci la canna e lavorare il bolo. E' probabile che accanto alla fornace fusoria gli artigiani usassero ricuocere il vetro lavorato, per dargli la tempra definitiva in forni a bassa temperatura. Le prima canne usate dai vetrai dell'antichitą erano forse di ceramica e di dimensioni ridotte. All'inizio dell'era cristiana le canne vennero prodotte in ferro e superarono il metro di lunghezza.