Premessa
L’utilizzo delle tecnologie informatiche ha rappresentato il fattore
innovativo fondamentale nel progetto di costruzione del corretto modello
funzionante della cosiddetta "automobile" di Leonardo.
Tutte le fasi lavoro, svoltesi in un dialogo costante tra lo Studioddm di Milano e l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze,
sono state infatti effettuate col sussidio del calcolatore. Prendendo
avvio dai risultati della ricerca di Carlo Pedretti (1975 e 1996) e M. Rosheim
(2001), si è proceduto a una nuova analisi approfondita del f.
CA 812r. Tale analisi ha consentito di mettere a fuoco tutti gli
elementi raffigurati nel disegno, assegnando ad ognuno di essi una specifica
funzione. Dall’analisi è risultato confermato che il progetto
di Leonardo rappresenta un veicolo semovente la cui direzione di movimento
può essere programmata. La modellazione tridimensionale sintetica
e analitica ha permesso inoltre di testare in tempo reale il passo della
dentatura degli ingranaggi, i diametri delle ruote, i sistemi meccanici
e le loro linee di azione, i sistemi di trasmissione e di regolazione
del moto. Attraverso l'analisi e la modellazione digitale dei singoli
meccanismi ed il loro progressivo assemblaggio, il carro è venuto
assumendo esattamente la forma delineata da Leonardo, mentre i suoi
componenti hanno iniziato ad interagire virtualmente tra loro in maniera
corretta.
A questo punto, si è proceduto alla costruzione di un modello
digitale interattivo, nel quale i rapporti dimensionali dei diversi
componenti potevano essere testati dinamicamente in modo da verificarne
il corretto funzionamento. Completato il modello digitale dinamico,
l’attendibilità della ricostruzione virtuale è stata
ulteriormente verificata attraverso un prototipo in legno realizzato
a Milano, sulla base dei dati e delle dimensioni direttamente derivati
dal modello digitale. E’ stato motivo di grande soddisfazione
ed emozione vedere che il prototipo funzionava al primo tentativo.
Mentre Opera Laboratori Fiorentini iniziava a Firenze la costruzione
dei tre modelli, uno dei quali di notevoli dimensioni, sulla base dei
disegni tecnici esecutivi derivati dalla modellizzazione digitale, a
Milano si procedeva ad affinare il modello interattivo, scomponendolo
nei suoi molteplici elementi meccanici, al fine di predisporre un tool
interattivo che rendesse comprensibile anche al pubblico non specialistico
la complessa struttura del carro di Leonardo. Una delle novità
principali del modello digitale interattivo consiste nel fatto che,
mentre i meccanismi compiono i loro cicli, le ruote girano e i motori
scaricano la forza delle molle motrici, l’utente può osservare
i diversi dispositivi del carro da molteplici punti di vista, selezionando,
per osservarne il funzionamento, l'angolo visuale più vantaggioso.