di Leonardo da Vinci 1478*-2004**    
introduzione
 
introduzione.
 
La tradizione storiografica

 
La fortuna del f. 812r (ex 296va) del Codice Atlantico rispecchia in maniera esemplare l'evoluzione dell'atteggiamento degli studiosi nei confronti dei manoscritti di Leonardo.
Dal momento della prima percezione del valore di questo documento (Girolamo Calvi ne segnal l'importanza fin dal 1905), fino alla costruzione del presente web-site, interamente dedicato al progetto delineato in questo foglio, esso stato oggetto di studi raffinati da parte di alcuni tra i pi illustri rappresentanti degli studi vinciani del secolo XX.
Tali analisi sono state in larga misura alimentate dall'atteggiamento, ancora oggi largamente diffuso, di concepire i manoscritti di Leonardo come un giacimento inesauribile, nel quale andare a caccia di intuizioni straordinariamente precorritrici. L'oggetto descritto nel foglio 812r del Codice Atlantico - la cosiddetta "automobile", o carro semovente - ha avuto infatti la stessa sorte toccata a tante altre pagine di Leonardo nelle quali, di volta in volta, gli acuti indagatori del genio vinciano hanno scoperto con stupefazione mirabolanti invenzioni: le macchine volanti, l'elicottero, il sottomarino, la macchina a vapore, il carro armato, la bicicletta, ecc.
Lo sforzo di spiegare e visualizzare il funzionamento dell'"automobile" di Leonardo (che Calvi, nel 1936, con spirito di estrema concretezza, battezz "La FIAT di Leonardo"!) attraversa settanta anni di storiografia vinciana. Esso ha prodotto interpretazioni estremamente complesse, fondate su ingegnose soluzioni per risolvere il paradosso imbarazzante di un "automobile" che avrebbe presentato un condensato di innovazioni sensazionali ma, al tempo stesso, non si capiva come potesse funzionare. In parallelo alle interpretazioni dei disegni di Leonardo, si sviluppata - come spesso avvenuto per le sue "invenzioni" - un'intensa attivit di ricostruzione in modello del carro semovente. Dagli studi e dai disegni costruttivi dell'ing. Giovanni Canestrini (che riconobbe nel disegno di Leonardo anche l'invenzione precorritrice del differenziale), deriv il primo modello, che faceva bella mostra di s nell'esposizione milanese del 1939. La mostra esprimeva fin dal titolo (Mostra di Leonardo da Vinci e delle invenzioni italiane) la motivazione sciovinistica del riscatto del genio scientifico italico, tradizionalmente usurpato dagli stranieri, una motivazione che aliment tante iniziative dedicate alla storia della scienza italiana nel Ventennio fascista. Non sorprende che di questa frustrazione nazionale il Leonardo inventore 'universale' divenisse l'icona emblematica.