...Ma quello che eccede tutte le meraviglie, ho ritrovati quattro pianeti di nuovo, et osservati li loro movimenti proprii et particolari, differenti fra di loro et da tutti li altri movimenti dell’altre stelle; et questi nuovi pianeti si muovono intorno ad un’altra stella molto grande, non altrimenti che si muovino Venere et Mercurio, et per avventura li altri pianeti conosciuti, intorno al sole.
(G. G. a Belisario Vinta Venezia 30 gennaio 1610)
La Biblioteca Nazionale Centrale conserva il Fondo Galileiano, che raccoglie quasi tutti gli autografi di Galileo esistenti e molte opere a stampa sue e dei protagonisti della tenzone scientifica intorno alla figura dello scienziato pisano; la mostra Galileo e l’universo dei suoi libri rappresenta quindi il più coerente omaggio che questo Istituto può rendere al grande scienziato toscano.
La biblioteca di Galileo, secondo la ricostruzione di Antonio Favaro in base agli inventari degli eredi e alle citazioni dirette, contava circa 500 titoli, ma lo stesso studioso dichiarava non definitivo il risultato della ricognizione ma passibile di perfezionamento e varianti.
Quali tipologie di libri si allineavano comunque nelle scansie della libreria di Galileo? I suoi scaffali non si presentavano certo con l’eleganza di quelli di un collezionista ma, andando oltre l’aspetto esteriore, ci parlano in modo diretto della sua opera e del suo contesto culturale. I volumi che facevano parte della raccolta si presentano funzionali alla formazione e allo sviluppo del pensiero galileiano: primeggiano le opere di Euclide e di Aristotele, di Copernico, di Keplero, di Tartaglia. I libri ci manifestano il suo rapporto con i contemporanei, sia i suoi discepoli (Giovanni Battista Baliani, Benedetto Castelli, Bonaventura Cavalieri), sia i suoi avversari (Baldassarre Capra, Orazio Grassi). E’ una biblioteca di scienza integrata anche dai grandi della letteratura classica, con qualche concessione alle opere della letteratura minore del suo tempo.
In mostra è esposta una scelta di volumi, operata sia in base alla particolare rilevanza dei contenuti che, alle loro peculiari caratteristiche, come la presenza di note di possesso, di postille, di dediche, tali da renderli pezzi unici.