In questa sezione sono esposte alcune opere letterarie che Galileo aveva letto e studiato. Prima di tutto la Commedia di Dante, dalla cui lettura lo scienziato trasse spunto per due lezioni all’Accademia fiorentina, giunte manoscritte fino a noi.
Quindi le Rime di Francesco Petrarca, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in alcune postille autografe sottoposta
ad un esame critico severissimo, che gli fa addirittura definire il poema
fabrica fatta di diversi rottami, raccolti da mille rovine d’altri edifizi, tra le quali si trovano tal volta qualche bel pezo di cornice, un capitello o altro fragmento [...] ma messo [...] fuor d’ordine e spropositatamente, rompe gli ordini dell’architettura, ed in somma rende l’edifizio sregolato e scomposto..
In altri passi sono messi a confronto i due poemi: Tasso dice parole, Ariosto cose; nelle invenzioni Tasso è gretto, povero, miserabile, Ariosto magnifico, ricco, mirabile.
Nelle sue letture Galileo unì l’amore per le grandi opere volgari della letteratura italiana a quello per i classici latini, da Plauto a Orazio, a Macrobio.
Non bisogna dimenticare però che, oltre che appassionato lettore, il grande scienziato fu autore di testi letterari: scrisse l’abbozzo di una commedia e uno Scherzo in dialetto veneto. La Musica è infine presente grazie al padre di Galileo, Vincenzio, compositore e teorico musicale che contribuì, con le sue scoperte nel campo della fisica acustica - sulla vibrazione delle corde e delle colonne d’aria – e con i suoi studi sulle consonanze e dissonanze, alla nascita della musica barocca. Le sue opere, manoscritte e a stampa, conservate in famiglia sono pervenute alla Biblioteca con il resto del Fondo.
Titus Maccius Plautus. Maccius Plautus ex fide, atque auctoritate complurium librorum manuscriptorum opera Dionys. Lambini emendatus ab eodemque commentariis explicatus & nunc primum in lucem editus. Lutetiae, Apud Ioannem Macaeum, in monte D. Hilarij, sub scuto Britanniae (Excudebat Ioannes Le Banc junior), 1576. 2°.
Note di possesso e postille
BNCF Magl. 10._.3
Quintus Horatius Flaccus. Q. Horatii Flacci poemata, in quibus multa correcta sunt & institutiones suis locis positae, commentariorum quodammodo vice funguntur. Venetiis, Apud Aldum Romanum mense martio 1509. 8°.
Note di possesso e postille autografe di Galileo
BNCF B.R. 247
Ambrosius Thedosius Macrobius. Macrobii In somnium Scipionis ex Ciceronis VI libro De Rep. Eruditissima explanatio... Venetiis, In Aedibus Aldi et Andreae Asulani, IV 1528.
Postille
Dante Alighieri. Dante con nuove et vtilissime annotazioni. Aggiuntovi l’indice de vocaboli. In Venetia, Per Giovann’Antonio Morando, 1554. 8°, ill.
Esemplare interfoliato e postillato
BNCF Post. 36
Ludovico Ariosto. Orlando Furioso. Venezia, Appresso Felice Valgrisi, 1603.
Con postille di Galileo trascritte da Vincenzo Viviani
BNCF Gal. 29
Francesco Petrarca. Le rime del Petrarca brevemente sposte per Lodovico Castelvetro. Basilea, ad istanza di Pietro de Sedabonis, 1582. 4°.
Nota di possesso e postille autografe di Galileo
Torquato Tasso. Gerusalemme liberata del Sig. Torquato Tasso. Tratta da fedeliss. copia et ultimamente emendata di mano dell’istesso auttore. In Casalmaggiore, Appresso Antonio Canacci & Erasmo Viotti ( Nella Stamperia di Antonio Canacci), 1581. 4°.
Postille e correzioni autografe di Galileo
BNCF Post. 31
Vincenzo Galilei. Dialogo di Vincentio Galilei della musica antica e della moderna. In Fiorenza, Appresso Giorgio Marescotti, 1581. 2°, tav. rip.
BNCF B.R. 123
Vincenzo Galilei. Fronimo. Dialogo di Vincentio Galilei sopra l’arte del bene intavolare et rettamente sonare la musica. Nuovamente ristampato. In Vinegia, Appresso l’Herede di Girolamo Scotto, 1584. 2°.
BNCF B.R. 122