L'analisi dei casi delle istituzioni/musei coinvolti nel progetto
di rete, sulla base del questionario ad hoc predisposto dal gruppo
di ricerca, ha avuto come obiettivo la valutazione del potenziale
di integrazione tra gli attori coinvolti.
In altre parole, l'analisi si è proposta l'obiettivo di valutare
le possibilità di costruzione in comune di "contesti"
in cui i diversi istituti/musei possano rapportarsi attraverso un
processo di coordinamento (integrazione) che permetta anche di ottenere
migliori condizioni di economicità. Di fatto, ciò
ha comportato l'identificazione per ogni attore di caratteristiche
in termini di mission, obiettivi, risorse, attività
poste in essere.
Nell'ambito di tali valutazioni, la somministrazione del protocollo
di case analysis a componenti del vertice degli enti museali, ha
messo in evidenza peculiarità in termini di natura organizzativa,
origine (percorso storico) e dimensioni dell'offerta della costituenda
rete, che consentono di definire alcuni tratti comuni tra i diversi
profili istituzionali. Tali considerazioni sono funzionali anche
alla creazione di una tassonomia della rete, elemento imprescindibile
per una analisi del potenziale di integrazione.
In termini di natura dell'organizzazione museale, è possibile
ricondurre i soggetti ad una delle tre categorie che seguono:
- Organizzazioni afferenti ad enti pubblici statali. Si tratta
di istituzioni che fanno capo a ministeri (Ministero della Difesa,
Ministero degli Esteri, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali),
dotate di autonomia decisionale nell'ambito delle risorse loro
assegnate. Le strategie e le politiche intraprese devono comunque
ricondursi all'interno del più generale indirizzo denotato
dalle scelte governative italiane.
- Organizzazioni afferenti ad enti pubblici locali (Provincia
e Comune) e Università. Si fa riferimento ad istituzioni,
per le quali vi è un rilevante coordinamento nella definizione
degli indirizzi strategici e culturali, tra i referenti degli
enti locali ed i soggetti appartenenti alla sfera scientifica.
- Organizzazioni non pubbliche senza fini di lucro, ai cui consigli
di amministrazione siedono rappresentanti di enti pubblici e organismi
culturali di rilevanza nazionale, e che sono dotate di un'autonomia
che risulta relativamente maggiore rispetto a quella dei musei
riconducibili alle categorie precedenti.
L'eterogeneità della natura organizzativa dei soggetti coinvolti,
discende anche dal diverso percorso storico che caratterizza l'evoluzione
di ciascuna istituzione. In particolare, analizzando l'origine dei
singoli musei scientifici, non si può prescindere dalla constatazione
dell'esistenza di collezioni inserite in percorsi museali già
operanti ed aperti al pubblico, e collezioni afferenti ad istituzioni
che hanno intenzione di costituire un museo. E' comunque opportuno
ribadire che ciascun ente si segnala per un percorso storico distintivo
di difficile generalizzazione.
In considerazione di tale avvertenza, si è ritenuto comunque
utile procedere nell'identificazione di elementi di similarità
che consentano l'individuazione di percorsi comuni.
Pertanto, nell'ambito della prima categoria di musei, si evidenziano:
- Musei che conservano il patrimonio di reperti accumulato nei secoli
dalle famiglie che si sono succedute alla guida della città
(Medici e Lorena) o che comunque hanno influenzato notevolmente
la vita cittadina. Si tratta di musei che traggono la loro origine
prevalentemente da Istituzioni che furono costituite prima del '900
per la conservazione di tali reperti.
- Musei che sono nati per conservare e rendere fruibili al pubblico
reperti inseriti in collezioni nel corso del '900. Si tratta di oggetti
che si riferiscono a specifici ambiti scientifici.
Come già evidenziato, a fianco di istituzioni che gestiscono
musei già operanti ed aperti al pubblico, vi sono istituzioni
che intendono costituire percorsi museali. Sono enti che detengono
una serie di oggetti/reperti di estrema rilevanza scientifica, pervenuti
prevalentemente in seguito all'esercizio della propria attività
istituzionale o accumulati negli anni dai referenti dell'organizzazione.
La considerazione di queste evidenze su natura e origine dei musei
coinvolti nel progetto di integrazione, consente una corretta visione
delle dimensioni dell'offerta della rete scientifica fiorentina.
La dimensione dell'offerta, può essere valutata facendo ricorso
al concetto di prodotto visto come paniere di attributi.
L'analisi dei bisogni dell'acquirente ha evidenziato infatti l'esistenza
di una struttura pluridimensionale dei bisogni. Questa struttura si
ritrova nel concetto di prodotto visto come insieme di valori o paniere
di attributi. Per l'acquirente, un bene apporta un'utilità
funzionale di base ma anche altri valori di diversa natura che migliorano
o completano il servizio di base [Lambin 2000, Rosenberg 1956, Fishbein
1967].
In considerazione di quanto evidenziato dai teorici di marketing,
il museo può essere visto come un "prodotto", del
quale si possono individuare attributi cui è possibile ricondurre
caratteristiche concrete del sistema di erogazione del servizio. Secondo
questa logica abbiamo ricostruito le dimensioni dell'offerta della
rete (tabella
3) in termini di accessibilità, fruibilità interna
ed esterna, importanza/unicità, notorietà/credibilità,
onerosità, aspetti accessori integrativi.
In termini di accessibilità, si evidenzia una sostanziale
uniformità, giacché la maggior parte delle istituzioni
oggetto specifico della nostra attenzione si colloca all'interno del
centro storico di Firenze. Si segnalano pertanto possibilità
di raggiungere i siti museali essenzialmente attraverso mezzi pubblici
(autobus, treni).
Si ribadisce in questa sede, che alcune istituzioni non sono attualmente
aperte ai visitatori e come tali risultano difficilmente accessibili
al grande pubblico.
Per quanto riguarda la fruibilità, si identificano una
fruibilità interna, legata alla visione delle collezioni
nel museo (in site), ed una fruibilità esterna, che
si riferisce invece alla possibilità di fruire del servizio
museale al di fuori dei locali dell'ente.
La fruibilità interna si sostanzia in prevalenza nella
presenza di didascalie, pannelli esplicativi, supporti cartacei e
visite guidate (su prenotazione). La totalità dei vertici istituzionali,
esprime comunque la volontà di costituire laboratori (didattici,
informatici) in grado di supportare la visita al museo, per un pubblico
ampio di soggetti.
La fruibilità esterna, invece è riconducibile
in prima istanza alla possibilità di acquistare materiali cartacei
o prodotti audio-visivi relativi alle diverse collezioni presso librerie
e talvolta in bookshop all'interno delle istituzioni.
In secondo luogo, con riferimento alla presenza Web, è opportuno
evidenziare che il visitatore ha prevalentemente la possibilità
di consultare siti Web che forniscono informazioni (es.: orari,
localizzazioni, origine) sulle istituzioni, e solo con riferimento
ad alcuni enti, può effettuare una visita virtuale e dialogare
in un ambiente interattivo.
Le modalità di fruizione delle collezioni devono necessariamente
rapportarsi con l'elevato grado di importanza/unicità
che caratterizza la quasi totalità dei reperti della costituenda
rete. Tale caratteristica rappresenta un elemento rilevante nell'ottica
di implementazione di strategie di differenziazione e valorizzazione
dell'offerta dei musei scientifici fiorentini. Tuttavia, alla dimensione
di questo attributo non corrisponde un analogo grado di notorietà/credibilità.
In altre parole, la notorietà si riconduce essenzialmente ad
un pubblico di specialisti/esperti o interessati allo specifico ambito
scientifico che caratterizza ciascuna istituzione.
In termini di onerosità (prezzo del biglietto), si identificano
alcuni enti che garantiscono un accesso gratuito al proprio patrimonio
museale, ed altri che invece adottano politiche di pricing specifiche,
talvolta differenziate (pacchetti di offerta differenziati). Nel caso
di una istituzione costituita da sei sezioni fisicamente separate
vi è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo.
Infine, l'indagine sull'integrazione con servizi non riconducibili
a quello di base museale (es.: ristorazione, merchandising, bookshop),
ha evidenziato come nelle realtà che presentano bookshop o
servizi di prenotazione telefonica, la gestione di tali elementi del
processo di erogazione del servizio sia generalmente affidata in outsourcing
a soggetti esterni. L'integrazione al momento non riguarda attività
di ristorazione/bar/caffetteria, sebbene vi sia una generale concordanza
sulla constatazione che questa componente accessoria dell'offerta
museale abbia importanti ripercussioni in termini di soddisfazione
del visitatore.
In sintesi, la considerazione degli attributi del "prodotto"
museo, permette di comprendere possibili attività oggetto
di una collaborazione tra i diversi istituti e ribadisce la straordinaria
valenza scientifica e culturale del patrimonio riferibile agli enti
coinvolti nel progetto di rete.
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