Verificata l'esistenza di elementi che fanno valutare come significativo
il potenziale di mercato dell'integrazione della rete dei musei
scientifici, non solo per questi ultimi, ma più in generale
per il contesto ambientale nel quale si inseriscono, occorre immaginare
le linee di intervento dirette alla realizzazione del progetto di
rete.
Le esperienze maturate in Italia ed in altri paesi europei evidenziano
l'importanza di un assetto organizzativo coerente con gli obiettivi
per conseguire performance adeguate e positive da parte della rete.
Le altre realtà di network presenti in Italia a livello provinciale
o regionale risultano caratterizzate da una minore specializzazione
tematica, mentre la rete dei musei scientifici fiorentini può
essere vista come relativamente simile ad alcune importanti esperienze
europee, nelle quali lo sviluppo del network è stato comunque
fortemente voluto e sostenuto dalle istituzioni locali, in una logica
di marketing territoriale e di valorizzazione dell'eredità
della cultura e delle tradizioni locali. Ci riferiamo in particolare
allo sviluppo di significati legati alla tradizione scientifica
e tecnologica (o industriale) maturata nel luogo ed al loro radicarsi
nell'immaginario associato alla marca allargata del territorio.
Una prima componente delle linee di azione cui facevamo riferimento
riguarda quindi la combinazione tra valutazioni strategiche (obiettivi,
momento analitico) e organizzative (definizione dei caratteri e
della struttura della rete) associabili al potenziale di mercato
del processo d'integrazione [Marcati 2001]. Si dovranno quindi fare
scelte che riguardano i meccanismi di coordinamento, importanti
anche per una formulazione condivisa degli obiettivi da perseguire,
così come i compiti di integrazione e le strutture demandate
a ricoprire tali compiti. Tale processo, già a livello di
progetto di fattibilità, propone la necessità di predisporre
un sistema informativo della rete che sia in grado di dare
una base condivisa per la valutazione degli obiettivi e di realizzare
la produzione di informazione effettivamente leggibile ed interpretabile
e quindi utile per i decisori sia a livello di rete che di singole
unità organizzative.
Una riflessione circa le politiche di marketing porta in primo luogo
a valutare elementi riconducibili alla gestione integrata della
visibilità della rete (visibility) e delle attività
riconducibili alla gestione dei tempi di fruizione (timing),
ed alla bigliettazione (pricing), anche in termini di canali
di distribuzione e vendita (selling) e di prenotazione delle
visite, così come di ogni altro servizio connesso, la cui
produzione può essere resa possibile o favorita dalla realizzazione
del processo di integrazione nella rete [Marzocchi e Manaresi 1999].
Particolare importanza viene ad avere, nell'ambito della visibilità
integrata, la possibilità di creare elementi di una immagine
unitaria connessa al concetto di rete adottato, ed in particolare
al suo legame con aspetti tematici e con il contesto territoriale
nel quale si ha la dispersione delle risorse della rete, nel quale
la marca della rete diventa elemento della marca allargata del luogo.
Tale elemento può riverberare i suoi effetti sulla notorietà
delle istituzioni, favorendo le operazioni di fund-raising
e l'aumento dei visitatori, assumendo un rilievo culturale nella
misura in cui si traduce in una sensibilizzazione del pubblico alle
tematiche di cui le collezioni vengono a dare rappresentazione.
L'analisi del potenziale di integrazione, come abbiamo visto, ha
messo in luce l'esistenza di forti possibilità connesse alla
comunicazione incrociata per la promozione delle unità museali
relativamente meno note (cross promotion). La visibilità
esterna dei musei scientifici, nel loro insieme come componente
del patrimonio culturale fiorentino e singolarmente per obiettivi
connessi alle singole istituzioni, può dare risultati importanti
ma rappresenta solo una prima parte del processo di comunicazione
integrata di rete. Occorre sviluppare il processo di comunicazione
affiancando ad una comunicazione esterna verso i potenziali
fruitori e finanziatori una comunicazione interna diretta
alle risorse umane impegnate nelle attività ed agli stessi
visitatori/fruitori nel momento in cui sono parte del processo di
produzione museale [Moretti 1999]. Per questi ultimi l'esperienza
di interazione con il museo diviene tanto più fonte di soddisfazione
quanto maggiore è la comprensione e più consistente
il processo di apprendimento, come messo in luce dal nostro studio
sul potenziale di integrazione della rete.
Il perseguimento di livelli più elevati di efficienza
passa nelle altre esperienze di rete attraverso la gestione di centri
di servizi, come quello relativo al restauro, ai servizi
di prenotazione, di gestione della presenza sul Web, servizi
di produzione e gestione del materiale fotografico, fino
a quelli inerenti la formazione per la didattica museale.
Si tratta di attività per le quali a livello dei singoli
musei esistono in alcuni casi risorse, ma che in altri sono del
tutto assenti, e che potrebbero avere luogo oppure essere gestite
in modo più efficiente nell'ambito della rete, essendo talvolta
la loro capacità minima per un corretto funzionamento sovradimensionata
rispetto alle esigenze della singola unità museale [Bagdadli
1995].
Il nostro studio ha proceduto poi anche alla prima valutazione di
alcune linee di intervento attraverso l'effettuazione di stime di
carattere ancora solo indicativo circa l'impatto sulle condizioni
di economicità di azioni specifiche poste in essere in modo
integrato attraverso la rete. Si sono prese in esame alcune iniziative
percorribili nell'ambito di processi d'integrazione dei musei scientifici,
che implicano momenti importanti di integrazione con i risultati
di volta in volta evidenziati nelle tabelle
11,
12,
13, 14
e 15
in termini di margine lordo di contribuzione totale (MCL)3
. Rappresentano quindi soltanto prime tracce di lavoro per una valutazione
delle iniziative di rete il cui sviluppo è possibile sulla
base di elementi ricavati dal nostro studio nelle sue varie componenti
(in particolare ricerca secondaria su fonti relative ad altre esperienze
di rete museale, case analysis delle unità della costituenda
rete, indagine sui visitatori, dati contabili prodotti da rapporti
di ricerca ed altra documentazione)4.
Da questi schemi sommari, emerge come alcune iniziative possano
giustificare investimenti importanti per l'elevato margine di contribuzione
conseguibile mentre altri presentano comunque elementi di interesse.
Nella prima fattispecie rientrano le azioni miranti ad incrementare
il "tasso di compratori" di cd/libri fotografici che mostrano
reperti delle istituzioni aderenti alla rete attraverso una iniziativa
coordinata (tabelle
11).
Risultando essere mediamente oggi i compratori pari al 16% dei visitatori,
in base alle dichiarazioni di interesse per questo prodotto si valuta
che il tasso potrebbe essere più elevato a fronte di una
proposta adeguata, e questo comporterebbe margini tali da giustificare
maggiori investimenti. Altre iniziative presentano tassi di ritorno
interessanti, come quello dalla gestione unica/integrata della presenza
on line (si considera il solo aspetto del margine lordo di contribuzione
dalla attività pubblicitaria - tabella
12), quello relativo alla visione con maggiorazione di prezzo
delle singole collezioni attraverso terminale (tabella
13), il servizio di ristorazione/bar all'interno della struttura
(tabella
14). Altre iniziative, come la visita con maggiorazione
di prezzo di altre istituzioni della rete, attraverso un biglietto
cumulativo, presentano margini leggermente negativi (sostanzialmente
azzerati) imputabili principalmente al possibile effetto di "cannibalizzazione"
sui ricavi da biglietti interi (tabella
15). Si deve tenere presente che questa valutazione è
effettuata sotto l'assunto "forte" che il numero di visitatori
paganti della rete resti invariato, mentre il risultato più
importante atteso dall'iniziativa potrebbe essere proprio un aumento
della notorietà dei musei scientifici.
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