Le dimensioni degli orti e dei giardini di Pompei, racchiusi tra alti muri, e in qualche raro caso pensili, andavano dai 10 ai 4000 metri quadrati. I viridari, talvolta minuscoli, ornavano soprattutto le case delle zone centrali dell’antica città. Alcune abitazioni, le più ricche, avevano più di un giardino: la Casa del Citarista, ad esempio, ne contava tre.
Nelle aree periferiche, soprattutto nei pressi dell’Anfiteatro, oltre ad alcuni spazi verdi pubblici, come quello della Grande Palestra, erano più frequenti orti, vigneti, frutteti e colture legate ad attività agricole e artigianali, come la produzione di essenze da profumi o la coltivazione di piante da vivaio.
Nei giardini trovavano frequentemente spazio triclini in muratura, larari, talora meridiane, oltre a piccoli allevamenti domestici tenuti in appositi ripari di terracotta, come glirari, lumacai o colombaie.