Cartiera Cini
Entrata in funzione nel 1822, la cartiera di Piteglio nei pressi del ponte sulla Lima era un opificio esemplare, costruito grazie all’intelligenza e all’intraprendenza della famiglia Cini. Nell’ottobre del 1836, dopo pochi anni di attività, una piena del fiume danneggiò gravemente lo stabilimento, che fu ricostruito di fianco al precedente. Nel novembre del 1838 vi fu installata - prima in Toscana - una macchina di fabbricazione inglese ad otto cilindri. "Quindi si mise in esecuzione il progetto di montare un’altra macchina con dodici cilindri, ed erigevasi ... un’altra fabbrica per lo stesso scopo, la quale è stata completata e messa in attività nell’aprile di quest’anno 1842. Cotesta seconda macchina, costruita al pari dell’altra in Londra, è nel momento presente una delle più perfette che esistano, ed unita all’altra ed ai sette tini forma, per quanto sappiamo, la più importante manifattura di carta in Italia" (E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana). In seguito, le cartiere Cini ricorsero all’uso della paglia e della cellulosa come materia prima al posto dei cenci di canapa e di lino e dei carnicci (i frammenti di carne che rimangono attaccati alle pelli degli animali). La costruzione, a fine Ottocento, di un edificio, detto "degli sbuccini", per la preparazione del legname necessario alla creazione della pasta di cellulosa e l'utilizzo del vapore come forza motrice, resero, infine, ancor più efficiente il sistema produttivo.
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Scheda a cura di Graziano Magrini
Data aggiornamento 10/gen/2008