Giardino di Palazzo Vivarelli Colonna
Racchiuso dal palazzo Vivarelli Colonna, dall'edificio delle Murate e da due alti muri fra via dell'Agnolo e via delle Conce, il giardino è uno dei tanti spazi verdi privati e nascosti nel tessuto urbano. Soltanto i vasi di terracotta che sormontano il muro di cinta e il grande cancello su via delle Conce rivelano la presenza del giardino.
Realizzato nel primo decennio del Settecento per volontà di Francesco Niccolò Maria Gabburri, allora proprietario del palazzo, il giardino si caratterizzava per l'impostazione all'italiana, rigorosamente geometrica, conservata ancora oggi. Questo assetto, di ispirazione rinascimentale, tendeva ad esaltare la simmetria del giardino attraverso il viale principale, in asse con l'ingresso del palazzo, lungo il quale furono disposte due fontane (una circolare al centro del parterre e una parietale) per correggere l'irregolarità dello spazio con un artificio che sottometteva la natura al dominio dell'intelletto umano.
La fontana murale, realizzata tra il 1704 e il 1708, è l'elemento principale della scenografia del giardino. La complessità dell'apparato decorativo, ottenuta grazie all'impiego di concrezioni calcaree, elementi scultorei e dipinti, riflette il gusto tardo barocco. Alla vasca centrale fu aggiunta, verso la metà dell'Ottocento, la ringhiera in ferro battuto. La presenza delle fontane non aveva soltanto valore decorativo, ma svolgeva una funzione essenziale per l'approvvigionamento e la conservazione dell'acqua necessaria alla vita del giardino.
Le conche di agrumi che punteggiano le aiuole e le spalliere di aranci amari disposte ai lati della fontana murale seguono l'impianto settecentesco, mentre il boschetto di gusto romantico, con piante ad alto fusto, risale alla prima metà dell'Ottocento, quando il palazzo era proprietà della famiglia Giuntini. Nel 1857 il palazzo e il giardino passarono ai Vivarelli Colonna.
Il giardino è stato recentemente recuperato grazie a un importante intervento di restauro, che ha ripristinato anche le fioriture: un'aiuola è riservata alle rose, un'altra al boschetto di camelie.
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Scheda a cura di Cristina Bucci
Data aggiornamento 01/feb/2008