L’inglese Herbert Percy Horne (1864-1916) lasciò in eredità allo Stato italiano la sua collezione e il palazzo che aveva acquistato e restaurato nel 1911. Il Museo fu aperto al pubblico nel 1921, rispettando il desiderio del collezionista inglese di far rivivere ai visitatori e agli studiosi l’atmosfera di una dimora signorile rinascimentale. Il palazzo, ristrutturato alla fine del secolo XV da Simone del Pollaiolo detto il Cronaca, è dotato di due facciate a tre ordini con elementi in bugnato. All’interno trova degna sistemazione il lascito testamentario comprendente quadri, sculture, mobili, edizioni pregiate e un piccolo nucleo di strumenti scientifici.

La collezione di strumenti scientifici è formata da circa quaranta oggetti di piccole dimensioni: quadranti, orologi solari, regoli, compassi, squadre e strumenti chirurgici, la maggior parte dei quali risalenti al Rinascimento; alcuni sono realizzati in materiali pregiati, come l’avorio.