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  • Sala dell'erbario centrale del Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze nel 1874, in F. Parlatore, "Les collections botaniques du Musée royal de physique et d'histoire naturelle de Florence", Firenze, 1874.zoom in altra finestra
  • Sala dei prodotti vegetali nel Museo Botanico Fiorentino nel 1874, in F. Parlatore, "Les collections botaniques du Musée royal de physique et d'histoire naturelle de Florence", Firenze, 1874.zoom in altra finestra

Museo di Storia Naturale di Firenze - Sezione di Botanica

Fu istituito ufficialmente nel 1842 quando Filippo Parlatore allestì nel Museo di Fisica e Storia Naturale l'Herbarium Centrale Italicum, prima raccolta botanica nazionale di campioni d'erbario. Nel 1854 fu acquisito il grande erbario del viaggiatore e botanico inglese Philip Barker Webb, costituito da molti campioni dei secoli XVIII e XIX provenienti dall'Africa, dall'America Meridionale e dall'Oceania. Alla fine dell'Ottocento il Museo fu trasferito nei locali di via La Pira, dove si arricchì di nuove acquisizioni (Erbario Beccari della Malesia e Erbario Libico). Attualmente il Museo Botanico è il primo in Italia, sia per la mole delle collezioni (circa 4 milioni di campioni), sia per il loro valore scientifico.

La collezione degli erbari comprende: Herbarium Centrale Italicum (sezione fanerogamica e crittogamica, 3.600.000 reperti in tutto), Erbario Webb (300.000 reperti), Erbario Beccari della Malesia (16.000 reperti), Erbario Micheli-Targioni Tozzetti (19.000 reperti), Erbari storici (Cesalpino, Merini e altri: 2.000 reperti).

La collezione di cere botaniche, realizzata prevalentemente tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento da famosi ceroplasti come Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai ed Egisto Tortori, è composta da modelli di piante e di frutti a grandezza naturale (466 reperti, di cui una piccola parte realizzata in gesso o cartapesta) e preparati su tavola riguardanti l'anatomia, la fisiologia e la patologia vegetale (38 tavole). Il Museo comprende anche quadri del Sei-Settecento di soggetto botanico del pittore mediceo Bartolomeo Bimbi e di Filippo Napolitano, oltre a copie settecentesche delle opere del Bimbi (circa 50 quadri).

La collezione botanica comprende la palinoteca (400 reperti in provetta e preparati microscopici), la xiloteca (7.000 reperti), la carpoteca (16.000 reperti a secco e in alcool), la spermoteca (240 reperti in provette), oltre a fossili vegetali (10.000 reperti circa).

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Scheda a cura di Graziano Magrini

Data aggiornamento 19/feb/2008