Villa Guicciardini Corsi Salviati
La villa, acquistata da Simone di Jacopo Corsi nel 1502, fu ampliata nel corso del Seicento. A questi anni risale la radicale trasformazione del giardino, che fu organizzato in aiuole geometriche e abbellito da complessi giochi d'acqua, secondo il disegno del celebre architetto Gherardo Silvani. La sistemazione seicentesca, ampliata sempre in forme geometriche nel Settecento, fu parzialmente cancellata attorno al 1815, quando il parco fu adeguato ai gusti romantici dell'epoca. In questo periodo furono introdotte anche le prime piante esotiche ad opera del marchese Francesco Antonio Corsi Salviati. Fu proprio per garantire la sopravvivenza di talune di queste piante rare, tra cui si annoveravano numerose palme, che il marchese fece costruire due serre riscaldate da stufe a vapore. La passione per la botanica fu ereditata dal figlio Bardo, che ampliò le specie coltivate dal padre con l'introduzione di particolari piante ornamentali, tra cui le roselline di Firenze. All'inizio del Novecento la villa passò in eredità al conte Giulio Guicciardini Corsi Salviati, che cercò di restituire al giardino il suo aspetto settecentesco. Di questa sistemazione sono ancora visibili il teatro di verzura, parte dell'antica ragnaia, il piccolo labirinto verde e il laghetto artificiale.
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Scheda a cura di Elena Fani
Data aggiornamento 25/gen/2008