Esposizioni online  >  Beautiful Minds  > Premi Nobel italiani >
  Beautiful Minds
Ernesto Teodoro Moneta - 1907
pace   

Ernesto Teodoro Moneta - 1907
Milano  1833 - Milano  1918

motivazione

Per il suo impegno e la fondazione dell'Unione Lombarda per la Pace e l'Arbitrato Internazionale.


biografia

Di famiglia nobile, studiò al Liceo di Brera a Milano, poi alla Scuola Militare di Ivrea. Tra il 1849 e il ’59 fu attivo nei movimenti antiaustriaci, iniziando nel 1859 a collaborare al “Piccolo Corriere d’Italia”. Legato a Garibaldi, si arruolò, sempre nel ‘59, tra i Cacciatori delle Alpi, partecipando l’anno successivo alla Spedizione dei Mille in Sicilia, nella divisione Medici.

Le atrocità della guerra lo convinsero presto che i conflitti non servivano a risolvere i contrasti tra i popoli. Diede voce alle sue convinzioni pacifiste dalle colonne de “Il Secolo”, quotidiano che diresse dal 1869 al 1896. Nel 1887 appoggiò la fondazione dell’Unione Lombarda per la Pace e l’Arbitrato Internazionale. Nel 1889 inaugurò a Roma il Primo Congresso Nazionale della Pace. L’anno successivo lanciò l’almanacco “L’Amico della Pace”, che ebbe grande successo, mentre, nel 1898, fondò la rivista “La Vita Internazionale”. Nel 1899 partecipò alla prima Conferenza Diplomatica dell’Aja. Queste iniziative gli meritarono il conferimento del Nobel per la Pace nel 1907.

Negli ultimi anni di vita, in contrasto con le sue precedenti posizioni, si schierò a favore della guerra contro la Turchia e, successivamente, a fianco degli interventisti in occasione della Prima Guerra Mondiale.


scheda di mostra

Il milanese Ernesto Teodoro Moneta – l’unico italiano insignito del Premio Nobel per la Pace – partecipò, infiammato dagli ideali del Risorgimento, alle lotte per l’indipendenza fin dal 1848. Ma presto maturò il rifiuto verso ogni tipo di violenza, che lo portò a contatto degli ambienti del pacifismo internazionale. «La vista dei morti e dei feriti e l’infelice esito di quella battaglia – confesserà, ripensando al dramma di Custoza – non fecero che confermare, nel mio animo, la condanna delle guerre».

Si dedicò al giornalismo, animando il quotidiano milanese “Il Secolo”, che diresse dal 1869 al ‘96. Da allora la sua scelta di vita s’identificò nella causa della pace, un obbiettivo che Moneta perseguì con ostinato rigore, pubblicando volumi e periodici, anche a carattere popolare (come la serie degli “Almanacchi della Pace”), e moltiplicando le conferenze e i dibattiti. L’approdo al movimento pacifista si configurava come la proiezione delle sue tesi cariche di istanze mazziniane verso una concezione che individuava nell’educazione e nella democrazia gli elementi essenziali per uno sviluppo dell’individuo e delle comunità basato su regole di equità e di rispetto.

Fu animatore e factotum della Società per la Pace e la Giustizia Internazionale, impegnata a potenziare l’azione dell’Unione Lombarda per la Pace e l’Arbitrato Internazionale, sorta a Milano nel 1887 e presto diffusasi anche fuori d’Italia per iniziativa dello stesso Moneta, di Angelo Mazzoleni e di Francesco Viganò.

Nel 1907 Moneta ottenne il Nobel, insieme al francese Louis Renault. La motivazione sottolinea la coerenza, l’attivismo e il fervore, ormai quarantennali, da lui profusi per il raggiungimento di una causa così alta e difficile.


testo di catalogo...



 

ESPLORA...

Risorsa Web

  © 2004 IMSS   Piazza dei Giudici 1   50122 Firenze   ITALIA