motivazione
Per aver scoperto l’antiprotone.
biografia
Laureato in Fisica a Roma nel 1928, è stato uno dei membri dello storico gruppo di via Panisperna, collaborando alle ricerche sulla fisica del neutrone. Nel 1935 diventò professore di Fisica Sperimentale all'Università di Palermo. Nel 1938 l'emanazione delle leggi razziali lo colse mentre si trovava all'Università di Berkeley, dove rimase per il resto della sua vita. Durante la guerra partecipò, insieme a Fermi e a Bruno Rossi, al “progetto Manhattan” che portò alla realizzazione della prima bomba nucleare. Nel dopoguerra le sue ricerche riguardarono problemi di fisica nucleare e di fisica delle particelle elementari. Nel 1955, con Owen Chamberlain, scoprì l'antiprotone nell’interazione protone-nucleone ad alta energia. Per questa scoperta gli venne conferito il Premio Nobel per la Fisica nel 1959.
scheda di mostra
«È il lavoro di molte persone ciò che viene onorato oggi»: così si esprimevano Emilio Segrè e Owen Chamberlain in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Fisica nel 1959.
La scoperta dell’antiprotone è infatti una storia breve ma popolata da molti attori. Il progetto di un esperimento per la rivelazione dell’antiprotone prese forma verso la fine del 1954, quando Oreste Piccioni prospettò a Segrè (che dal 1938, a seguito delle leggi razziali, si era trasferito a Berkeley) e a Chamberlain la possibilità di individuare la particella in maniera indiretta, con una sofisticata strumentazione elettronica capace di identificarne la presenza senza ambiguità. Mentre venivano condotti i preparativi per l’esperienza, da Roma Edoardo Amaldi, il cui gruppo aveva cercato la traccia degli antiprotoni nei raggi cosmici con risultati incoraggianti, propose a Segrè di proseguire la ricerca dell’antiprotone utilizzando il fascio intenso e controllato del Bevatron di Berkeley anziché la radiazione cosmica, capricciosa e incontrollabile.
In agosto fu realizzata a Berkeley l’esperienza proposta da Amaldi. I materiali irradiati dal Bevatron furono inviati a Roma per il lungo lavoro di analisi. Contestualmente venivano perfezionati i componenti elettronici dell’esperimento proposto da Piccioni, grazie al quale, alla fine di settembre, era stato identificato un numero di antiprotoni sufficiente a inviare alla “Physical Review” la relazione contenente l’annuncio della scoperta, la quale fu confermata in novembre dalle analisi condotte dai fisici romani sui materiali irradiati ricevuti da Berkeley.
testo di catalogo...
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