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3.A - Gli horti romani

Alla metà del I secolo d.C., una verde cintura costituita da oltre 60 parchi circondava il caotico e sovrappopolato centro di Roma. Alcune di queste tenute, chiamate in latino horti, rimasero di proprietà imperiale per quasi 5 secoli, arricchendosi continuamente di nuove strutture architettoniche e opere d’arte.

Seguendo i modelli delle ville di piacere campane, gli horti furono immaginati come spazi verdi, nei quali sorgevano edifici residenziali e di svago dispersi e quasi confusi nel paesaggio circostante. Sacelli, portici, fontane, ambienti tricliniari per i banchetti estivi (diaetae) circondavano i palazzi, solitamente collocati su terrazze che seguivano il declivio delle colline. Nella cornice di questa artificiale Arcadia erano inserite centinaia di statue dalle dimensioni e i soggetti più diversi, fra le quali non mancavano neppure rari e preziosi originali greci.


  Gli horti romani   Le piante nel mondo romano   Cerva   Labrum   Erone, Pneumatica: corno potorio con sifone   Corno potorio con sifone   Colonna terminale di un viridarium   Rilievo con scena campestre   Grande casa ad appartamenti di Ostia   Lastra incorniciata con iscrizione   Lastra incorniciata con iscrizione   Pietro Andrea Mattioli, Commentarij in sex libros Pedacij Dioscoridis Anazarbei de medica materia   Gaius Plinius Secundus, Naturalis historiae libri 37   Gaius Plinius Secundus, Historia naturale   Rappresentazione di un giardino ornato di erme
 
  3.A.a - Gli horti di Mecenate   3.A.b - Gli horti di Lamia  3.A.c - Gli horti di Sallustio
 
 


 
 
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