Galleria immagini di Leonardo da Vinci
Codice Leicester, 8v. - Pagina senza illustrazioni, con osservazioni di geologia, paleontologia e geografia fisica, preceduta da un titolo: «Del Diluvio e dei nichi marini». La presenza di conchiglie marine fossili sulle alte montagne del Nord Italia, lontano dal mare, secondo Leonardo non poteva essere attribuita al diluvio universale: i nichi vivevano nel mare ed essendo «di non più veloce moto che si sia la lumaca fori dell'acqua, e qualche cosa più tardo», non potevano aver percorso le 250 miglia dal mar Adriatico al Monferrato nei 40 giorni dell'evento biblico. Inoltre il loro peso le tratteneva sul fondo, mentre Leonardo le trovava sulle cime dei monti e nei laghi fra le montagne, come il Lago Maggiore e quello di Como (e qui egli cita anche il lago di Fiesole e quello di Perugia). Più avanti, a esempio dei fiumi che cadevano in mare con un profondo salto, egli cita l'Arno alla Golfolina, presso Montelupo; e descrive i conglomerati di ghiaia e pietre diverse, e il tufo come «congelazione della rena» a Castelfiorentino. Infine ricorda i nichi trovati «con varie cose marine», in «fango azzurreggiante», nel taglio dell'Arno presso Collegonzi (Vinci): la disposizione ordinata dei fossili dimostrava che non furono proiettati fin lì nei vortici del diluvio universale (cfr. ff. 9A - 9r, 9B - 9v, 10A - 10r, 10B - 10v).
Alessandro Vezzosi
Data aggiornamento 14/mar/2008








![Codice Atlantico, 918r. - Studio per una carta della Toscana (e dei suoi dintorni), c. 1502. Idrografia a matita, toponimi a penna e inchiostro su carta. Codice Atlantico, f. 910r. Dintorni di Castiglion Fiorentino (Aretino): "Montanina / Mammi / Chasstiglione aretino / a / b / c / a c è braccia 1000 / Cilone / strada / Vingone / Renello / Monterchio / strada [oggi SS 71] / strada / strada / braccia 1380 / braccia 2024 / Rucano / Chiane / strada / braccia 2208 / braccia 1472 / braccia 1704 / f. Renello / f. Renello / braccia 1104 / strada / la costa alta braccia 16 / braccia 1288 / braccia 650 / Chiusa / [S]anto Antonio / Lagho", c. 1502.](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/ca_0918r_100q.gif)

![Codice Atlantico, 952r. - Studio per il lago di San Lorenzo in Arniano presso Vinci, c. 1504. Sono indicati i possedimenti di "Giovanni Betti, Lazzero del Volpe, comune, ser Piero [padre di Leonardo]".](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/ca_0952r_100q.gif)





![Codice Atlantico, 1112v. - Il miniatore "Vante di Francesco da Castello Fiorentino e comp[agni]", c. 1478.](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/ca_1112v_100q.gif)


![Codice Forster II, 101r. - "Il moto d'alcuni strumenti operati dalle donne, fatti a comodità di racco[glie]re i lor fili, i quali appresso de' fiorentini son detti arcolai e de' lombardi bicocche", c. 1495.](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/forii_101r_100q.gif)
![Codice Leicester, 6v. - «Del flusso e riflusso» è il titolo di questa pagina che tratta, in particolare, del fenomeno delle maree. Il foglio si conclude con una nota sulla diversa natura dei materiali pietrosi, sempre più ridotti nelle dimensioni, che trascinati dai monti a valle finiscono sul fondo del mare: in origine sassi, poi ghiaia e rena, infine «terra da far boccali» (cfr. ff. 6A - 31v e 18A - 19v). Scrive Leonardo: «Il fiume (Vin) [Vincio pistoiese? Cfr. Madrid II, f. 23r], che esce dai monti, pone gran quantità di sassi grossi nel suo ghiareto, i quali sassi sono ancora con parte dei suoi angoli e lati; e nel processo del corso conduce pietre minori con angoli più consumati, cioè le gran pietre fa minori; e più oltre pone ghiaia grossa, e poi minuta...».](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/lei_06v_100q.gif)

![Codice Leicester, 9v. - Pagina con due disegni, peraltro dedicata, come chiarisce già la premessa, a confutare le teorie sui fossili marini che il diluvio universale avrebbe trasportato lontano dal mare. Fra i ricordi personali, Leonardo menziona un «gran sacco» di nichi e coralli raccolti sulle montagne di Parma e Piacenza da alcuni contadini che le portarono nella sua «fabbrica» mentre lavorava al «gran Cavallo» per gli Sforza. E poi i legnami trovati a Castelfiorentino («a mio tempo», ovvero in gioventù). In margine al foglio aggiunge due esperienze da lui compiute in una «buca» con lastre di vetro ai lati: quella dell'onda inferiore e del vento [fig. 1]; e quella dell'onda superficiale. Interessante il promemoria per realizzare una doccia di terracotta: «Falla fare qui al boccalaio».](https://vitruvio.imss.fi.it/foto/isd/av/lei_09v_100q.gif)


