Telescopio in montatura altazimutale costruito da Tito Gonnella. Fu presentato al Terzo Congresso degli Scienziati Italiani a Firenze nel 1841. La sua realizzazione si inserisce nella polemica, viva a quel tempo, tra i sostenitori di telescopi rifrattori (che usavano cioè lenti per formare l'immagine astronomica) e telescopi riflettori (che usavano specchi). Il limite dei telescopi a specchi era la bassa riflettività delle superfici riflettenti. Infatti a quel tempo non si conoscevano ancora le procedure di alluminatura, oggi usate correntemente. La tecnica di argentatura che si impiegava conferiva alle superfici riflettenti solo un'effimera alta riflettività che andava decadendo molto rapidamente per l'ossidazione dell'argento. Gonnella con questo telescopio propone di sostituire il secondo specchio, tipico della disposizione ottica newtoniana, con un prisma a riflessione totale migliorando del 10% circa la luminosità del telescopio. Questa tardiva innovazione risolveva il problema esclusivamente per piccoli telescopi. Nello stesso congresso fiorentino Giovanni Battista Amici mostrò il grande obiettivo astronomico da lui realizzato, che dava immagini molto più luminose di quelle fornite da telescopi riflettori di diametro anche molto maggiore.