Macchina idroelettrica inventata nel 1840 da William George Armstrong, dopo aver notato che un operatore di una macchina a vapore, avendo ricevuto su una mano un getto di vapore, mentre teneva l'altra mano sulla valvola di sicurezza, avvertì una scossa elettrica.
Il presente esemplare, costruito dalla ditta Watkins & Hill e proveniente dalle collezioni lorenesi, è incompleto: i pilastri isolanti di vetro e il camino della caldaia di ferro sono andati perduti. Un rubinetto alla sommità della caldaia permette al vapore di fluire nella scatola di ottone munita di quattro ugelli. La scatola contiene acqua fredda per sottoporre il vapore ad una parziale condensazione prima di sfuggire dagli ugelli. In effetti, Michael Faraday aveva scoperto che, se il vapore era perfettamente asciutto (cioè privo di goccioline d'acqua in sospensione), non era possibile produrre elettricità. Questa veniva raccolta su un collettore separato ed isolato. Nella macchina idroelettrica le goccioline d'acqua del getto di vapore si caricano elettricamente per lo strofinio con le pareti in legno degli ugelli. Questo sistema rappresentava la più potente sorgente di elettricità statica ad alta tensione disponibile all'epoca, ma aveva lo svantaggio di far aumentare rapidamente l'umidità della stanza in cui funzionava e di rendere così difficili le esperienze elettrostatiche.