Alcuni vasi dipinti rendono conto dell’esistenza di favolosi giardini descritti nella letteratura di età arcaica e classica. Una serie di reperti accompagna il visitatore in un suggestivo percorso, dai giardini di Alcinoo a quelli di Adone e Proserpina, a lungo cantati nelle fonti per le meraviglie della natura in essi presenti. Ai confini del mondo era situato il giardino delle Esperidi, teatro di una delle fatiche di Eracle, impegnato nell’uccisione del mostruoso serpente a guardia dell’albero dalle mele d’oro.
Vere e proprie macchie verdi nel brullo paesaggio ellenico, i giardini costituivano un bene prezioso: comprendiamo così, nell’Odissea, il discorso di Ulisse al padre Laerte, incontrato nell’oltretomba, le cui prime parole sono relative all’orto ricco di vigne. Nei boschetti sacri, aree protette ai margini delle città, vennero eretti altari e cippi a testimoniare la presenza del divino al loro interno.