Garfagnana
Ricca di tradizioni, la Garfagnana, storicamente legata alla Media Valle del Serchio tramite le vie di comunicazione che dalla Toscana attraversavano i valichi appenninici verso la Padania, è un paradiso naturale di grande bellezza. Con le sue riserve e i suoi parchi offre al turista desideroso di scoprirne le peculiarità geo-morfologiche, botaniche e faunistiche una notevole varietà di mete.
Tra i comuni di S. Romano, Sillano e Villa Collemandina, a circa 70 km da Lucca, si estende il Parco Naturale dell'Orecchiella, prima tappa di un percorso alla ricerca dei tesori naturalistici della regione. Con i suoi oltre 5000 ettari di territorio e il suo Centro Visitatori, completo di un Museo Naturalistico, una foresteria, un Orto Botanico ed una biblioteca, il Parco offre al visitatore un ricco quadro esaustivo delle tematiche ambientali della regione.
Già dal 1925 l'Amministrazione Forestale pose le basi per la creazione di una proprietà statale omogenea per compiere opere di ricostituzione e difesa del bosco. Nel 1927 il Distretto Forestale delimitò i terreni che avrebbero costituito la Foresta Demaniale dell'Alto Serchio. I Comuni interessati cedettero molti beni silvo-pastorali alla costituenda Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, che effettuò un intenso lavoro di bonifica, rimboschimento e difesa del suolo, base per la successiva istituzione delle riserve naturali.
Il Parco dell'Orecchiella nacque negli anni Sessanta. Comprende la Foresta Demaniale Regionale e tre riserve naturali (Orecchiella, Lamarossa e Pania di Corfino) gestite dal Corpo Forestale dello Stato. Il Centro Visitatori, oltre ai servizi di accoglienza, ospita il Museo Naturalistico e il Museo dei Rapaci. Il Museo Naturalistico presenta diorami di ungulati in situazioni dinamiche e un percorso di pannelli tridimensionali che illustrano il ciclo dei tradizionali elementi naturali (aria, acqua, terra, fuoco). Il Museo dei Rapaci mostra la riproduzione a grandezza naturale di un nido d'aquila, pannelli informativi sui rapaci diurni e notturni e vetrine con esemplari impagliati.
(Francesco Marchetti)
Altrettanto interessante e ben organizzato è l'Orto Botanico "Pania di Corfino", completamente dedicato alle varietà botaniche tipiche degli Appennini e delle Alpi Apuane. Situato a quasi 1400 metri di altezza, è raggiungibile dal Parco dell'Orecchiella, percorrendo via Bagno fino all'altezza di Corfino e imboccando la SP48 fino a Villa Collemandina, per un totale di circa 12 km.
Istituito nel 1984 per iniziativa della Comunità Montana della Garfagnana, che ne cura la gestione, l'Orto Botanico Pania di Corfino è situato a 1370 metri s.l.m. sull'omonimo gruppo montuoso. Inserito nel circuito degli orti botanici della Provincia di Lucca, ha la finalità di raccogliere e preservare la flora autoctona dell'Appennino lucchese. Suddiviso in zone specifiche, riproduce alcuni ambienti tipici degli Appennini e delle Alpi Apuane: torbiera, pascoli, brughiera, arboreto, montagnola e pietraia. Una sezione, denominata Hortus Sanitatis, è dedicata alle piante medicinali e commestibili della tradizione garfagnina. L'Orto è dotato anche di una collezione xilologica (raccolta di campioni di legno, per lo studio dei legnami dal punto di vista botanico e tecnologico), ospitata nel laboratorio di preparazione e composta da sezioni longitudinali e trasversali del fusto di varie specie arboree presenti nel territorio della Garfagnana. La raccolta riveste notevole interesse ai fini didattici, in quanto consente di toccare con mano le sezioni delle piante che si possono incontrare dentro e fuori dall'Orto Botanico.
Nel 1997 è stato istituito un Giardino Fenologico, che fa parte della Rete dei Giardini Fenologici internazionali, che studia gli effetti del clima sullo sviluppo di piante clonate dalla stessa pianta madre, secondo la differenza di latitudine. All'entrata dell'Orto è esposto un abete bianco sub-fossile databile al 1200 d.C., ritrovato nelle vicinanze.
Oltre a svolgere un'intensa attività didattica, l'Orto promuove studi e ricerche, curando l'organizzazione di convegni dedicati alla conoscenza del patrimonio vegetale della Toscana.
(Anna Toscano)
Per chi fosse interessato anche alle tradizioni etnografiche della zona, una deviazione di circa 20 km lungo le strade SS324/SP72 e SP 71 permette di visitare il Museo "Don Luigi Pellegrini" che raccoglie, in 14 sale espositive, le testimonianze della vita rurale della regione.
Allestito nell'antico ospizio medievale di San Pellegrino, fu aperto al pubblico nel 1970 con il nome di "Museo della Campagna e della Vita di Ieri", allo scopo di testimoniare la civiltà rurale della Valle del Serchio e dell'Appennino tosco-emiliano. Nel 1987 ha assunto l'attuale denominazione, in seguito alla donazione della collezione (circa 5.000 reperti) all'Amministrazione Provinciale di Lucca che, attraverso il Centro Tradizioni Popolari, ne cura la gestione e ne promuove la valorizzazione e l'attività scientifica.
La collezione etnografica, che si articola in 14 sale, comprende i reperti raccolti da Don Luigi Pellegrini, databili prevalentemente dall'inizio del secolo XIX a oggi. I materiali sono suddivisi in sezioni che riproducono ambienti di vita quotidiana e di lavoro: cantina, camera da letto, cucina, lavoro agricolo, filatura e tessitura, bottega del ciabattino, bottega di paese, cereria, officina del fabbro e mulino. Sono da segnalare, in particolare, due grandi telai di legno per la filatura, vari attrezzi per la preparazione del lino e della canapa e molte macchine agricole. Il Museo conserva anche alcuni arredi originali dell'Ospedale di San Pellegrino, risalenti ai secoli XVII e XVIII.
(Graziano Magrini)
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Scheda a cura di Elena Fani
Data aggiornamento 22/gen/2008