2.3 - Le osservazioni di Galileo
Nel marzo del 1610 usć a Venezia il Sidereus nuncius, un opuscolo nel quale Galileo annunciava al mondo le prime, straordinarie scoperte astronomiche da lui compiute per mezzo del telescopio: la costituzione stellare della Via Lattea, la natura terrestre della Luna e la presenza di quattro nuovi astri orbitanti intorno al pianeta Giove. Il breve lavoro ebbe uno strepitoso successo editoriale; l’originaria tiratura di 550 esemplari anḍ rapidamente esaurita e le scoperte di Galileo ebbero vastissima eco in tutta Europa. Nei mesi successivi, seguirono altre, ma non meno importanti scoperte: la presenza di macchie sulla superficie del Sole, le fasi di Venere e l’aspetto tricorporeo del pianeta Saturno.
Queste scoperte cambiarono la tradizionale visione del cosmo e avviarono un rivoluzionario processo di unificazione che porṭ a assoggettare i corpi celesti alle medesime leggi fisiche cui obbediscono i corpi terrestri. Questo dimostra, oltre all’assoluta superiorità dei suoi telescopi rispetto a quelli dei contemporanei, anche e soprattutto la capacità di Galileo di vedere il nuovo là dove esponenti della cultura dell’epoca immaginarono complesse ipotesi nel tentativo di salvare la tradizionale cosmologia geocentrica.
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