logo Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
La qualità delle lenti di Galileo

La fabbricazione di lenti di qualità costituì fino alla metà del Seicento il bagaglio tecnico-pratico di pochi individui che talora, come gli artisti, firmavano i propri capolavori. I processi di fabbricazione - spesso mantenuti segreti - sono scritti nelle lenti stesse e per ricostruirne la storia si possono compiere accurate analisi scientifiche. Naturalmente, il valore delle lenti storiche impone il ricorso ad analisi non invasive, cioè a prove funzionali che come sonda usano la luce. È possibile misurare la forma di una lente, determinarne la microrugosità superficiale e osservarne al microscopio particolari minuti.

La composizione del vetro determina le caratteristiche ottiche e contiene informazioni sulle tecniche di produzione, nonché sull’origine delle lenti. I metodi di analisi utilizzabili sono in sostanza due:

- la spettrofotometria permette di misurare la trasparenza del vetro a vari colori e di riconoscere alcune sostanze presenti nella massa vetrosa;

- la fluorescenza ai raggi X permette invece di determinare in modo più diretto gli elementi atomici costituenti ed è essenziale per identificare la matrice vetrosa di base.

Le informazioni raccolte possono portare a ricostruire le ricette delle varietà di vetro usate.

Camera pulita dell'Istituto Nazionale di Ottica Applicata G. Campani, Lente obbiettiva firmata, 1655 (IMSS, inv. 2587, 3185) Microfotografia della superficie di una lente di G. Campani
 ©IMSS 2008 P.zza dei Giudici 1 50122 Firenze P.I. 01346820481