La fabbricazione di lenti di qualità costituì fino alla metà del Seicento il bagaglio tecnico-pratico di pochi individui che talora, come gli artisti, firmavano i propri capolavori. I processi di fabbricazione - spesso mantenuti segreti - sono scritti nelle lenti stesse e per ricostruirne la storia si possono compiere accurate analisi scientifiche. Naturalmente, il valore delle lenti storiche impone il ricorso ad analisi non invasive, cioè a prove funzionali che come sonda usano la luce. È possibile misurare la forma di una lente, determinarne la microrugosità superficiale e osservarne al microscopio particolari minuti.
La composizione del vetro determina le caratteristiche ottiche e contiene informazioni sulle tecniche di produzione, nonché sull’origine delle lenti. I metodi di analisi utilizzabili sono in sostanza due:
- la spettrofotometria permette di misurare la trasparenza del vetro a vari colori e di riconoscere alcune sostanze presenti nella massa vetrosa;
- la fluorescenza ai raggi X permette invece di determinare in modo più diretto gli elementi atomici costituenti ed è essenziale per identificare la matrice vetrosa di base.
Le informazioni raccolte possono portare a ricostruire le ricette delle varietà di vetro usate.
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