Conseguito il diploma di ingegnere-architetto presso l’Università di Bologna nel 1807, Giovanni Battista Amici (1786-1863) insegnò matematica nel Liceo della nativa Modena e, nel 1815, fu nominato professore di matematiche nell’Università di quella città. Nel 1831 fu chiamato dal Granduca di Toscana Leopoldo II a dirigere l’Osservatorio dell’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale, con il titolo di professore di astronomia presso l’Università di Pisa. Ottico di fama internazionale, dette importati contributi allo sviluppo del microscopio composto, che perfezionò introducendo la lente emisferica frontale e la tecnica di immersione dell’obbiettivo. Realizzò micrometri, strumenti geodetici e telescopi, sia riflettori che rifrattori. Inventò un gran numero di dispositivi ottici tra cui il prisma a visione diretta, che porta il suo nome, la meridiana iconantidiptica e il microscopio catadiottrico. Numerosi e importanti i suoi studi di microscopia.
Obbiettivo,
Giovanni Battista Amici [attr.]; prima metà XIX sec.; vetro, ottone
L’obbiettivo, del diametro di 170 millimetri, potrebbe essere uno dei molti che Amici realizzò per il proprio osservatorio privato e che, alla sua morte, furono donati alla Specola.
Meridiana iconantidiptica,
Giovanni Battista Amici; prima metà XIX sec.; vetro, ottone, pietra
Ideata dallo stesso Amici, questa meridiana, se correttamente posizionata, è in grado di determinare l’istante del mezzogiorno vero con una precisione di pochi secondi.
Spettroscopio,
Giovanni Battista Amici; prima metà XIX sec.; vetro, ottone
Spettroscopio a visione diretta costruito da Amici in ottone verniciato di nero. Faceva parte degli accessori che corredavano il telescopio “Amici I”.
Micrometro filare,
Giovanni Battista Amici, Modena; ante 1831; ottone
Lo spostamento laterale dell’oculare del micrometro era ottenuto mediante una slitta a cremagliera. Il dispositivo poteva inoltre ruotare parallelamente all’asse ottico del telescopio.