Compiuti gli studi nella nativa Pisa, Giovanni Battista Donati (1826-1873) fu assunto presso la Specola fiorentina, dove si dedicò intensamente allo studio delle comete, scoprendone alcune. Fu proprio una cometa, quella da lui scoperta il 2 giugno 1858 — una delle più spettacolari mai osservate e anche la prima a essere fotografata — che gli procurò fama internazionale. Nel 1860 si recò a Torreblanca, in Spagna, per osservare l’eclissi totale di Sole del 18 luglio. Importanti anche i suoi studi sugli spettri stellari. Alla morte di Amici, avvenuta nel 1864, Donati gli successe nella direzione dell’osservatorio e, dando vita un progetto che i due avevano concepito insieme, realizzò, presso l’Istituto Tecnico di Firenze, un laboratorio ottico-meccanico, che costituì il nucleo delle future Officine Galileo. A Donati si deve la costruzione dell’Osservatorio di Arcetri, inaugurato il 27 ottobre 1872. Qui morì meno di un anno dopo, contagiato dal colera a Vienna, dove si era recato per un convegno di meteorologia.
Lente ustoria,
Benedetto Bregans, Dresda; 1690; legno, vetro
Donata da Bregans al Granduca di Toscana Cosimo III, la lente fu utilizzata nel 1694-1695 da Giuseppe Averani e Cipriano Targioni per esperienze sulla combustione e, nel 1814, da Humphrey Davy per studi sul diamante.
Tubo di telescopio per spettroscopia,
Giovanni Battista Donati, ca. 1860; Legno, ferro
Tubo in lamiera con montatura in legno. Su suggerimento di Amici, Donati introdusse nello spettroscopio una lente collimatrice che lo rese utilizzabile con obbiettivi di grande apertura relativa quale la lente di Bregans.
Spettroscopio,
XIX sec.; ottone, vetro
Molto simile a quello ideato da Donati, questo spettroscopio scompone la luce per mezzo di cinque prismi posti in serie.
Telescopio,
Dollond, Londra; XVIII sec.; ottone, vetro
Questo telescopio rifrattore ha un’apertura di 95 mm e fornisce 50 ingrandimenti. Lo strumento fu usato dal Donati, in Spagna, per osservare l’eclisse totale di Sole del 18 luglio 1860.