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Amici ambiva a realizzare un telescopio rifrattore che potesse competere o superare il rifrattore di Dorpat, capolavoro di Joseph Fraunhofer. In mancanza, in Italia, di una manifattura vetraria in grado di fornire grandi dischi di vetro di buona qualità, gli sbozzi furono ordinati alla ditta Guinard di Parigi e giunsero a Firenze nel luglio del 1840. L’obbiettivo che Amici ne ricavò, noto in seguito come “Amici I”, ha un diametro di 283 mm. Nel 1864 il parlamento italiano stanziò 44.000 lire per una nuova e più idonea montatura, che si rivelò però insoddisfacente. Lo strumento fu poi collocato nel nuovo Osservatorio di Arcetri e, nel 1924, l’obbiettivo fu sostituito con uno di produzione Zeiss di 370 mm di apertura. È invece incerta la storia dell’obbiettivo di 238 mm di apertura noto come “Amici II”. Esso fu probabilmente ricavato da due dischi di 280 mm di diametro, acquistati a Parigi nel 1844 dallo stesso Amici, poi ridimensionati per eliminarne le imperfezioni ai bordi. L’obbiettivo è oggi conservato, insieme a quello dell’“Amici I”, presso l’Osservatorio di Arcetri.

Telescopio “Amici II”,
Giovanni Battista Amici; prima metà XIX secolo; legno, ottone

Sembra che lo strumento fosse di proprietà personale di Amici. Passò in seguito all’Osservatorio di Arcetri, dove fu utilizzato anche da Ernst Tempel, che ne lamentò i limiti della montatura.