Le scienze astronomiche furono coltivate nell’antica Mesopotamia sin dalla fine del IV millennio a.C., anche se è dal II millennio a.C. che prima i Babilonesi e successivamente gli Assiri ci hanno trasmesso le prime copie scritte di veri e propri trattati, elaborati da specialisti. D’altronde, nella Babilonia propriamente detta, furono verosimilmente proprio le più antiche teorie sulla formazione dell’universo a ispirare le prime cosmogonie. Infatti nella più celebre, il Poema della Creazione (Enuma elish), la volta è sublimata come la metà del corpo di una dea, Tiamat sconfitta in agone cosmico da Marduk. Data la sacralità del cielo, la lettura dei suoi fenomeni non solo abilitava i sacerdoti a prevedere gli eventi naturali e politici, imponendo ai regnanti di agire conseguentemente, ma costruiva allo stesso tempo una ricchissima biblioteca di immagini, segni e simboli astrali che rappresentavano e tutelavano le tradizioni sull’origine dell’universo e il valore universale delle regalità.
L’universo appariva agli Egizi come un accumulo di energie che al momento della creazione trovarono un equilibrio positivo e benefico. Le personificazioni delle energie che agiscono nell’universo creato sono gli dèi. Mentre la personificazione dell’Ordine universale è affidata a una figura femminile (Maat), il Creatore è un dio di genere maschile, manifestazione del Sole.
All’inizio esisteva un non-essere, il Nun, descritto come un caos liquido vitale ma non ancora vivo. Poi il Nun generò da sé stesso Atum, il "Completo", Signore dell’Universo. Atum si manifestò come Ra, il Sole: un’alba radiosa che inondò lo spazio della luce della vita. Da Atum fu generata la prima coppia divina, Shu (aria o luce, di genere maschile) e Tefnut (umidità, di genere femminile). La prima coppia diede vita a Geb, il dio-Terra, e a Nut, la dea-Cielo, ed essi a loro volta procrearono quattro figli, Osiride, Iside, Seth e Nefti. Horus, divinità celeste raffigurata con le sembianze del falco, fu il decimo dio, figlio di Osiride e suo erede nel regno sulla Terra.