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Il telescopio, misura del tempo e longitudine

6.3 - Astronomi contro meccanici

Determinazione della distanza della Luna da una stella (Petrus Apianus, Introductio Geographica, 1553) Anonimo, Ritratto di Isaac Newton, XVIII sec. (Firenze, Galleria degli Uffizi, Collezione Gioviana, n. 298)

Possedere un metodo per stabilire la longitudine in mare comportava vantaggi economici notevoli, come abbreviare le rotte oceaniche e evitare naufragi. Non a caso molti governi bandirono dei premi per l’ideazione di un metodo preciso fino al grado (ca. 100 km all’equatore).

Galileo aveva proposto a Spagna e Olanda un metodo ibrido, astronomico e meccanico; altri scienziati privilegiarono metodi puramente astronomici. Anziché ricorrere ai satelliti di Giove, Newton cercò di perfezionare il "metodo delle distanze lunari". Si trattava di elaborare tavole di previsione delle posizioni lunari rispetto alle stelle. Misurata la distanza angolare della Luna da una stella, un navigante avrebbe saputo il tempo del luogo di riferimento delle tavole. Purtroppo, la vicinanza della Luna alla Terra introduceva nelle osservazioni errori prospettici dovuti proprio alla longitudine dell’osservatore.

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