logo Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza
Preistoria dell'invenzione del telescopio

1.2 - Conoscenze di ottica pratica su specchi e lenti nel Cinquecento

O. Finé, Opere ..., 1587: specchio ustorio sferico Formazione dell'immagine in una lente convessa (G.B. della Porta, De Refractione, 1593) Raffaello, Ritratto di Papa Leone X, 1518 (Galleria Palatina, Firenze)

I testi della tradizione perspettiva dell’ottica ebbero nel Cinquecento un’ampia circolazione a stampa. In Italia essi furono oggetto di studi originali da parte di matematici e di "maghi naturali".

Al veneziano Ettore Ausonio (c. 1520-c. 1570) si deve il primo tentativo di integrare i problemi della posizione del punto focale e della formazione delle immagini in uno specchio concavo. Ausonio chiarì che il punto focale di un tale specchio coincide con il punto in cui cambia l’orientazione dell’immagine visibile nello specchio stesso. Il napoletano Giovanni Battista della Porta (c. 1535-1615) estese il concetto dagli specchi concavi alle lenti convesse. Il punto focale di una lente convessa coincide con il punto d’inversione delle immagini e, in più, con il punto dal quale l’occhio percepisce un’immagine massimamente ingrandita.

Il concetto del punto d’inversione individuato da Ausonio e della Porta oltrepassava le conoscenze della tradizione perspettiva mediante l’assimilazione di nozioni di ottica pratica. Questo corpus di nozioni, che ebbe un ruolo fondamentale nel trasformare la teoria ottica, va tuttavia tenuto distinto dalle conoscenze materiali sulla costruzione di specchi e di lenti per occhiali.

 ©IMSS 2008 P.zza dei Giudici 1 50122 Firenze P.I. 01346820481