Caio Giulio Igino (I secolo), bibliotecario dell’imperatore Augusto, compose un’opera di astronomia con lo scopo dichiarato di rendere pił comprensibili i Fenomeni di Arato. Notevole fortuna ebbero, in particolare, i capitoli dedicati alla mitologia celeste e alla descrizione delle stelle delle singole costellazioni. Il successo dell’opera di Igino e la dilagante passione per l’astrologia nel mondo romano influenzarono anche la pittura, nel cui repertorio trovano spazio le personificazioni delle costellazioni, come mostrano gli affreschi di Pompei esposti.