Attivo ad Alessandria attorno alla metà del II secolo, Claudio Tolomeo ha legato il proprio nome a un’immagine del cosmo, con la Terra immobile in posizione centrale e il Sole in orbita intorno ad essa, destinata a dominare sino alla fine del XVI secolo. Mettendo a frutto il bagaglio di informazioni accumulato nei secoli precedenti, Tolomeo compose un grandioso compendio astronomico conosciuto come Almagesto, dal titolo della traduzione araba medievale. Tolomeo vi descrive la volta celeste analizzandone i movimenti, i fenomeni legati all’obliquità dell’asse terrestre e all’inclinazione dell’eclittica, la questione delle eclissi e delle coordinate degli astri. Il catalogo di 1025 stelle che si trova nel libro VIII dell’opera è stato per molti secoli il punto di riferimento per ogni nuova mappa del cielo. Attento agli sviluppi dell’astrologia, nel Quadripartito Tolomeo focalizza l’attenzione sui fenomeni che si verificano sulla Terra in corrispondenza dei transiti celesti.