Se nel Rinascimento seguitò a godere di larga fortuna l’astrolabio, dotato adesso di funzioni sempre più raffinate, intensa fu la produzione di una vasta gamma di strumenti di calcolo e di misura (in larga parte derivati dai testi di Tolomeo), come i quadranti e i numerosi dispositivi concepiti per misurare il tempo di giorno e di notte. Questi oggetti bellissimi, impreziositi da suggestive incisioni e caratterizzati da soluzioni ingegnose, offrono eloquente dimostrazione della stretta collaborazione tra saperi tecnici, perizia matematica e ricerca di eleganza, proporzione e bellezza che caratterizzò la produzione della strumentazione astronomica tra Quattrocento e Cinquecento.