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Affreschi realizzati in collaborazione con Beato Angelico


Luogo di conservazione: Convento di San Marco
Indirizzo: Piazza San Marco 3, Firenze

Adorazione dei Magi, Museo di San Marco, Firenze.

Adorazione dei Magi, Museo di San Marco, Firenze.

Crocifissione, particolare del tondo con ritratti di san Alberto Magno, Museo di San Marco, Firenze.

Crocifissione, particolare del tondo con ritratti di san Alberto Magno, Museo di San Marco, Firenze.

Il convento fiorentino di San Marco, già affidato ai monaci Silvestrini, venne assegnato ai domenicani di Fiesole da Papa Eugenio IV nel 1436.

L’edificio, che era gravemente danneggiato, fu radicalmente trasformato dall’architetto Michelozzo su incarico di Cosimo de’ Medici il Vecchio. La decorazione fu invece affidata a Beato Angelico che vi lavorò tra 1439-1440 e il 1443-1444. Fu un cantiere esteso ed impegnativo, condotto magistralmente dal frate pittore con la partecipazione di vari collaboratori, tra i quali compare con certezza anche Benozzo Gozzoli. Ciascuna cella del convento fu dipinta con un piccolo affresco di argomento sacro e meditativo, mentre la cella doppia riservata a Cosimo de’ Medici (nn. 38 e 39) - che nell’epifania del 1443 ospitò Papa Eugenio IV giunto a Firenze per consacrare la chiesa di San Marco -, fu affrescata con un dipinto di dimensioni maggiori raffigurante l’Adorazione dei Magi.

Proprio a questa scena Benozzo partecipò in maniera determinante: lo si può intuire dallo stile pittorico, ovvero dall’utilizzo dei colori con tonalità più delicate rispetto a quelle adoperate dall’Angelico e dai contorni delle figure, che risultano fortemente marcati con una conseguente rinuncia al valore plastico delle forme. Il tema sacro dell’Epifania è, in questa rappresentazione, collocato in uno spoglio paesaggio roccioso che risponde al carattere religioso e devozionale impostato all’intero ciclo dal Beato Angelico, il quale concepì queste pitture in modo tale da esaltarne il valore spirituale a scapito di quello meramente decorativo.

L’intervento del Gozzoli è stato riconosciuto da Anna Padoa Rizzo anche nella fascia decorativa del lunettone della Sala del Capitolo dove è raffigurata la Crocifissione; la partecipazione di Benozzo è nuovamente appurabile nella cromia, nella vivacità gestuale e nella presa diretta della realtà, estranea questa al mondo contemplativo e spiritualizzato del frate pittore.

Il lavoro di Benozzo è inoltre ravvisabile in altri episodi rappresentati nelle stanzette del convento: il gruppo degli angeli in preghiera sull’affresco con la Natività (cella n. 5), la Vergine dolente nella cella (n. 7) con il Cristo Deriso, il gruppo delle Marie al Sepolcro (cella n. 8). Suoi sono, infine, alcuni interventi nella Madonna in trono e due santi (cella 11), nelle scene del Cristo nell'Orto degli Ulivi (cella 34) e del Bacio di Giuda (cella 33) e nella Crocifissione (cella 23), dove gli angeli stessi, e non i carnefici romani, inchiodano e trafiggono il corpo di Cristo.